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Vivere in un mondo alla rovescia


Il grande sociologo Luciano Gallino aveva ragione. “Il FinanzCapitalismo, che sarebbe la trasformazione finanziaria del Capitalismo, incorpora la più grande operazione di trasferimento di reddito e ricchezza dal basso verso l’alto, in altre parole di sfruttamento, che la Storia abbia mai conosciuto”. Cioè negli ultimi 30 anni abbiamo avuto il più grande trasferimento di denaro dai poveri ai ricchi, che si sia mai verificato nella storia! LʼEgitto dei Faraoni era più egalitario, la Roma imperiale era infinitamente più egalitaria di questo mondo! Nell’era odierna del “Capitalesimo”, la finanza, cioè la speculazione, guida l’economia mondiale. Occorre prenderne atto! Dietro la finanza, c’è un’ élite di plutocrati (1% della popolazione mondiale) che costituisce, di fatto, il gruppo del Nuovo Ordine Mondiale che governa il mondo. L’ esigenza dell’economia, diventata autoreferenziale, guida la ricerca scientifica, tecnologica, sanitaria e sovradetermina la politica, l’educazione e la formazione di tutti noi. Questi plutocrati, inoltre, non solo sono proprietari del sistema della produzione, ma anche del sistema dell’informazione di massa e quindi della cosiddetta “fabbrica del consenso”. All’ultimo posto dei pensieri e della scala dei valori di questi “signori” della Terra, c’è la natura. L’uomo comune (il 99%) è al penultimo posto di questa assurda piramide di bisogni. Del resto il neoliberismo si fonda su un’etica mercantilistica ed è ormai noto a tutti gli studiosi di scienze sociali che “… l’etica mercantile non è altro che un perfezionamento dell’etica piratesca: cerca sempre di depredare gli altri, perché tanto gli altri cercheranno di depredare te. È difficile, ma non impossibile, condurre affari assolutamente onesti. Tuttavia è un fatto che l’onestà è incompatibile con l’accumulo di una grossa fortuna: per diventare davvero ricchi bisogna in qualche modo barare”. Il capitalismo di oggi, dunque, è incompatibile con la democrazia. È questo il mondo alla rovescia in cui viviamo, dove arroganza, prepotenza e menzogna sono premiate, mentre integrità e onestà sono penalizzate. Ricchi e privilegiati diventano sempre più potenti; i poveri sempre più emarginati e sfruttati. Una domanda da porsi a questo punto è la seguente: ancora per quanto?


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